NOTE DI SALA E GUIDA ALL'ASCOLTO - TRIO DI PARMA E WILLIAM COLEMAN

Teatro Verdi, Riva 3 Novembre, 1 Trieste
Mercoledì 22 maggio 2019, ore 20:30

NOTE DI SALA

FRANZ JOSEPH HAYDN 

Trio n.45 in mi bemolle maggiore Hob.XV:29

  1. Poco Allegretto
  2. Andantino ed innocentemente
  3. Finale. Allemanda. Presto assai

Nel 1790, a seguito della morte del principe Nikolaus I Esterházy, capostipite della nobile famiglia presso la quale Haydn aveva goduto di una prestigiosa sistemazione per quasi trent’anni, il compositore tedesco prese congedo dalla corte di Eisenstadt accettando un remunerativo ingaggio per una serie di concerti da svolgere a Londra. Il grande successo ottenuto fornì ad Haydn una notevole popolarità e numerose conoscenze, tra le quali figurava anche la talentuosa pianista Theresa Jansen destinataria di un discreto numero di opere dedicatele dall’autore, tra cui i trii n. 43, 44 e 45. Ultimo dei tre, il Trio in mi bolle maggiore si apre con un Poco Allegretto dal carattere aperto e brillante, dove lo schema tipico del lied (A-B-A’) combinato alla tecnica della variazione è marcatamente identificabile nell’accostamento della parte iniziale maggiore con la successiva minore. Un magnifico Andantino ed innocentemente, dove atmosfere distese vengono magistralmente accostate a tinte più drammatiche, conduce al Finale. Allemanda. Presto assai dove la tipicità della danza viene stravolta da una scrittura brillante e tecnicamente virtuosistica che conduce il brano alla sua affermativa conclusione. 

ROBERT SCHUMANN 

Trio n.3 in sol minore op.110

  1. Bewegt, doch nicht zu rasch 
  2. Ziemlich langsam. Etwas bewegter. Tempo I
  3. Rasch. Etwas Zuruckhaltend bis zum langsameren Tempo. Tempo I
  4. Kraftig, mit Humor 

Nel 1850, a seguito della rinuncia di Hiller, venne offerto a Robert Schumann il posto di direttore dell’orchestra di Düsseldorf. Il compositore tedesco accettò l’incarico trasferendosi con la famiglia in quella che sarebbe divenuta la loro ultima residenza tranquilla. Negli anni successivi infatti Schumann sviluppò sempre di più i segni di quella instabilità mentale che alla fine lo avrebbero condotto alla morte. Tuttavia il periodo che va dal 1851 al 1853, fu molto prolifico vedendo la nascita delle grandi Ouvertures, del Requiem delle due Sonate per violino e pianoforte e della quarta Sinfonia. Il Trio in sol minore op.110, composto nel 1851, risulta essere molto vicino a questi ultimi tre lavori arrivando addirittura a contenere nel terzo movimento il tema del primo tempo del Vivace della Quarta Sinfonia. Il primo movimento si apre con un tema dal carattere drammatico che sembra scaturire da un discorso preesistente, quasi a voler coinvolgere direttamente l’ascoltatore nell’attesa dell’arrivo della seconda idea, dal temperamento più lirico e disteso, questa volta esposta dal violino. Il movimento è permeato dal moto ciclico del tema principale che dona un senso di moto vorticoso che dopo aver raggiunto il suo apice si acquieta in una sommessa conclusione. Il secondo tempo, dal carattere molto espressivo, è incentrato sulla riproposizione di un’idea melodica che rappresenta una lontana reminiscenza del tema d’apertura del trio cui segue una preghiera sfumata che passa prima dal pianoforte, poi al violoncello ed infine al violino conducendo il brano ad una delicata chiusura. Segue un terzo movimento dal piglio marcato e drammatico dove un gioco di botta e risposta continuo, inframmezzato da una sezione centrale più espressiva, dona grande tensione e dinamicità al brano. Il movimento conclusivo, pur presentandosi in tonalità maggiore non offre un appiglio sicuro all’ascoltatore che si ritrova catapultato in un universo armonico mutevole, ricco di accenti ritmici spostati e rimandi tematici alla quarta sinfonia la cui combinazione genera un dialogo inquieto capace di trovare nel crescendo finale un’affermativa conclusione. 

Johannes Brahms (Amburgo 1833 – Vienna 1897)
 

Quartetto in sol minore Op.25

  • Allegro
  • Intermezzo (Allegro ma non troppo)
  • Andante con moto
  • Rondò alla zingarese

Nell’estate del 1861 Brahms, venne ospitato dalla famiglia Rösing nella loro casa di campagna ad Hamm, una località vicina ad Amburgo. La quiete dell’ambiente e la piacevole compagnia della famiglia, dalla quale il compositore veniva trattato con ogni riguardo, donarono a Brahms quella tanto agognata serenità che egli andava ricercando per la stesura dei suoi lavori. Fu così che il Quartetto in sol minore op.25 trovò il suo compimento dopo una gestazione durata ben due anni. Come di consueto il compositore sottopose l’opera al giudizio dell’amico Joseph Joachim, che, al contrario di altre occasioni precedenti, non mancò di critiche severissime e giudizi negativi. L’autore tuttavia, più che mai convinto della bontà del suo lavoro, non volle tornare sui suoi passi e lasciò inalterata la partitura. Il primo movimento Allegro presenta un episodio introduttivo dal carattere misterioso dove un’idea inizialmente esposta dal pianoforte viene ripresa dagli altri strumenti in un passaggio dal grave all’acuto. Solo in seguito ha luogo un’esposizione articolata in tre diverse invenzioni tematiche grazie alle quali maestosità, espressività e grande energia vengono combinate ed enfatizzate in un complesso gioco di idee accessorie ed infinite combinazioni ritmiche. Il movimento successivo è un Intermezzo dal carattere suggestivo dove tinte sognanti e malinconiche generano un effetto chiaroscurale, ripreso anche nel Trio. Il terzo tempo è un Andante con moto la cui struttura rimanda ad un Lied in tre parti dove idee melodiche e cantabili dalle maestose sonorità vengono sostenute da episodi marcatamente ritmici. Il brano si conclude infine con un vivace Rondo alla zingarese in cui Brahms seppe catturare al meglio lo spirito della musica tzigana, evocandone l’immensa libertà espressiva attraverso l’accostamento di momenti marcatamente virtuosistici, ad altri più malinconici e pieni di sentimento, in un gioco continuo di contrasti capace di trascinare l’ascoltatore in un turbinio di idee e di colori senza respiro che dona al brano un’energica conclusione.    

Jacopo Toso

Curiosando

1797

  • Franz Joseph Haydn scrive i sei quartetti dell’Op. 76
  • Napoleone istituisce la Repubblica Cisalpina, comprendente MilaneseBergamascoCremoneseModenese, già occupati dai Francesi
  • Joseph Proust propone la legge delle “proporzioni definite” gettando le basi per lo studio della chimica

1851

  • Prima rappresentazione pubblica del Rigoletto di Giuseppe Verdi presso il teatro La Fenice di Venezia
  • Viene pubblicato in volume il romanzo Moby Dick di Herman Melville
  • Il primo cavo telegrafico sottomarino fra Dover a Calais mette in comunicazione la Francia e l'Inghilterra.

 

1861

  • Johannes Brahms come le sue Variazioni e fuga su un tema di Haendel
  • Inizia la guerra di secessione americana
  • Paul Broca identifica il centro di produzione del linguaggio nel lobo frontale del cervello