Falesie in Musica | Ramin Bahrami
pianoforte
Il concerto fa parte della Rassegna Falesie in Musica realizzata in collaborazione con Portopiccolo
Parte del ricavato sarà devoluto all'Associazione Italiana Persone Down Onlus
Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 - Lispia 1750)
Partita n. 1 in Si bemolle maggiore BWV 825
Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756 - Vienna 1791)
Fantasie in re minore Kv 397
Fryderyk Chopin (Żelazowa Wola, Polonia 1810 - Parigi 1849)
Mazurca n. 2 Op. 30 in si minore
Mazurca n. 3 Op. 63 in do diesis minore
Mazurca n. 2 Op. 33 in Re maggiore
Béla Bartók (Sânnicolau Mare, Romania 1881 - New York 1945)
6 Danze Rumene
Johann Sebastian Bach
Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo in Si bemolle maggiore, BWV 992
Ramin Bahrami
“Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è” (Piero Rattalino)
Ramin Bahrami è considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte. Dopo l’esecuzione dei Concerti di Johann Sebastian Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo ha definito “un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale” (Leipziger volkszeitung).
La ricerca interpretativa del pianista iraniano è rivolta alla monumentale produzione per tastiera di Bach, che il pianista affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza.
Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d’Anthéron”, il Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, il Festival di Brescia e Bergamo, il Ravello Festival ed in prestigiose sedi italiane come il Teatro alla Scala di Milano, la Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma e molte altre.
Nato a Teheran si è diplomato con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano ed ha in seguito approfondito gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si è perfezionato con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e Rosalyn Tureck.
Incide in esclusiva per Decca-Universal. I suoi CD sono dei best seller e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a dedicargli un’apposita collana per 13 settimane consecutive. È entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi più venduti di Gfk.
Nel 2016 ha avuto il privilegio di inaugurare la stagione di musica da camera di Santa Cecilia a Roma e al Beethoven Festival di Varsavia in collaborazione con il flautista Massimo Mercelli, con cui ha registrato per Decca.
Si è inoltre esibito con Yuri Bashmet e I Solisti di Mosca ed è stato insignito del premio “Mozart Box” per l'appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della musica. Gli è stato conferito il Premio “Città di Piacenza–Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, José Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.
Ha la cittadinanza onoraria delle città di Catania e Palermo ed il sigillo dall'Università di Sassari.
Ramin Bahrami ha scritto due libri pubblicati da Mondadori, tre con La Nave di Teseo ed un sesto, edito da Bompiani, dal titolo “Nonno Bach”.