GUIDA ALL'ASCOLTO / LISTENING GUIDE | CONCERTO N° 1496 | DUO DRAGONFLY

Teatro Lirico G. Verdi Trieste, Riva 3 Novembre 1, Trieste
Lunedì 3 aprile 2023, ore 20:30

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Il Duo Dragonfly ci invita al concerto

John Dowland (Londra 1563 - Londra 1626)
Come Away, Come Sweet Love

Henry Purcell (Londra 1659 - Londra 1695)
Chaconne from King Arthur

Traditional Irlandese
My Lagan Love

Benjamin Britten (Lowestoft 1913 - Aldeburgh 1976)
The Sally Garden

Béla Bartók (Sânnicolau Mare 1881 - New York 1945)
estratti da "for children"

Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 - Lipsia 1750)
"Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit" dalla Cantata BWV 106

Henry Purcell
When I Am Laid In Earth

Johann Sebastian Bach
Variazioni Goldberg

NOTE DI SALA / HALL NOTES

(english text below)

 

Adattare, trasformare, tradurre, interpretare: sono alcuni dei concetti adatti a inquadrare il programma di stasera. In verità andrebbero applicati a qualsiasi occasione in cui si ascolta musica. Troppo spesso, infatti, la musica viene ridotta ai suoi grafemi, che sono le note disposte in bell’ordine dagli autori su griglie chiamate pentagrammi e stampate su fogli di carta, immutabili. Mentre la musica che giunge alle nostre orecchie è fatta dalle onde sonore che producono gli esecutori. Che di quei grafemi sono interpreti, novelli aruspici di reperti ermetici chiamati spartiti e partiture. Così gli scritti restano mentre tutt’intorno si rinnovano strumenti, pratiche di ascolto, sensibilità, società.

E noi ascoltatori dobbiamo ricordare che viviamo in un mondo sonoro fluido. Che è buona cosa la ricerca dell’autenticità dei passati romantici, classici, barocchi, rinascimentali. Ma che vale anche la pena di abbandonare la filologia e provare altre vie. Strumenti nuovi per timbri nuovi. Spartiti come piattaforme per inattese invenzioni. Come, peraltro, da sempre si è fatto e si continua a fare.

Ecco il senso dell’avventura di stasera, fra un altrove passato e un presente vitale. Si combinano le due fonti sonore più antiche e naturali, voci umane e corde accarezzate. I timbri sono diversi, ma l’amalgama è perfetto. Il respiro degli strumenti si fonde con quello delle interpreti. Viola e violoncello garantiscono un suono morbido a voci femminili che preferiscono sussurrare. Il parlato subentra al canto, le dita della mano si sostituiscono all’archetto per pizzicare le corde o tamburellare il legno. I percorsi melodici emergono comunque netti, anche quando passano da una sorgente all’altra. Così il fluire della musica si rinnova, nel rispetto del testo scritto e nella rivoluzione del suono. Con le affinità emotive che permettono accostamenti inconsueti di tempi, luoghi, autori.

 

Si inizia con l’età d’oro della musica nelle isole britanniche. Forse nato a Dublino ma cosmopolita al servizio di re danesi e inglesi, il liutista e cantante John Dowland pubblicò il suo First Booke of Songes or Ayres nel 1597, una raccolta di canzoni che già nel frontespizio prevede esecuzioni flessibili: voce singola e liuto, ma anche complesso di viole o coro polifonico, o altri agenti di futura invenzione. Uno dei pezzi più famosi, Come Away, sweet love, ben rappresenta lo stile intimo e malinconico del suo autore. Proprio per questo il non meno malinconico tono di My Lagan Love si inserisce bene nella sfera emotiva dell’elisabettiano Dowland pur se attribuito alla tradizione popolare irlandese. In realtà è stato reinventato a fine Ottocento da Joseph Campbell (parole) e Herbert Hughes (musica) e baciato dal successo in chiave di revival celtico pop rock, fra gli altri da Van Morrison, James Galway, Kate Bush, Sinéad O’Connor…

Serve da interpolazione la Chaconne più famosa fra le tante (almeno sette) scritte dal prolifico Henry Purcell, in origine solo strumentale ma da sempre oggetto di infinite varianti. Il calco primario risalirebbe al 1677, ma è la versione del 1687 inserita nell’ode Sound the trumpet, beat the drum ad avere destinazione finale in King Arthur (1691), semi-opera su versi di Joh Dryden, il maggior poeta inglese del tempo. Sono quindici variazioni sul passo cadenzato della danza (forse) ispano-americana che ha stimolato l’intera età barocca, da Monteverdi a Vitali, da Schütz a Bach a Händel, continuata fino a Novecento e oltre, con Britten, Bartók, Philipp Glass, John Adams…   

Del perduto amore, del rimpianto, della tristezza endemica irlandese canta pure The Salley Gardens (I giardini dei salici piangenti), motivo tradizionale con parole di nuovo reinventate dal nativo poeta William Butler Yeats e musica ricomposta dall’inglese Britten nella raccolta Folk Songs Arrangements (1943). Quei versi concisi e tristi hanno stregato tanti altri interpreti, prima e dopo, compreso il nostro Duo Dragonfly.

Trasferendoci dalle isole britanniche al continente europeo, ritroviamo ancora e sempre ispirazione popolare. La doppia coppia di microcosmi ritmo-melodici, semplici ma non semplificati, proviene dalla raccolta pianistica Per bambini (1908-09, revisione 1945) ispirata a Bartók dal folklore ungherese e slovacco.

Nel gioiello tratto dall’Italienischer Liederbuch (1892) dell’austriaco Hugo Wolf la raffinata costruzione musicale è come mascherata dal titolo Auch kleine Dinge können uns entzücken (Anche piccole cose ci possono deliziare). Le parole del futuro premio Nobel tedesco Paul Heyse furono suggerite da uno sconfinato amore per la lingua e la poesia italiana.

Si passa alla tradizione liturgica luterana con il coro Gottes Zeit ist die aller beste Zeit, (Il tempo di Dio è il migliore di tutti i tempi) della cantata sacra BWV 106 di Johann Sebastian Bach, conosciuta soprattutto per il sottotitolo Actus tragicus. È lavoro giovanile (1707) e grave, con le nostre interpreti impegnate a rendere la speranzosa rassegnazione che, nella non usuale partitura originale, flauti dolci e viole da gamba aggiungono alle parole di solisti e coro.

Il tragico esplode pure nel gran lamento con cui Didone si immola mentre un Enea disperato l’abbandona. L’aria When I Am Laid on Earth chiude la perfetta opera da camera Dido and Aeneas (1689) di Purcell; e chiude l’intera stagione aurea della musica inglese, prima che il ciclone del tedesco Händel imponga a Londra di cambiare tutto, sotto le bandiere dell’opera italiana.

Trascrizione, rilettura, interpretazione (creativa) troviamo infine applicate alle Variazioni Goldberg (1743). Anche in questo caso, il testo originale che Bach attribuisce alle tastiere (del clavicembalo) è stato più volte ripensato e non solo trasferito alla sua più fisiologica destinazione, il pianoforte. Si sono accumulate nel tempo versioni per archi, organo, ottoni, fisarmonica, chitarra, complessi jazz. Stasera le nostre due libellule, con canto di voce, di viola e di violoncello, selezionano l’Aria che fa da tema e otto variazioni per conquistare alle loro note un altro colore, elegante e piacevole, non solo legittimo.

Enzo Beacco

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Adapting, transforming, translating, interpreting: these are some of the concepts suitable for framing tonight's programme. Indeed, they should be applied to any occasion in which music is listened to. Too often, in fact, music is reduced to its graphemes, which are the notes arranged in a nice order by the authors on grids called staves and printed on immutable sheets of paper. While the music that reaches our ears is made by the sound waves that the performers produce. That of those graphemes are interpreters, new haruspices of hermetic finds called scores and scores. So the writings remain while tools, listening practices, sensitivity, society are renewed all around.
And we listeners need to remember that we live in a fluid world of sound. That the search for the authenticity of romantic, classical, baroque and Renaissance pasts is a good thing. But that it is also worth abandoning philology and trying other ways. New tools for new stamps. Sheet music as platforms for unexpected inventions. As, moreover, it has always been done and continues to do.
Here is the meaning of tonight's adventure, between a past elsewhere and a vital present. The two oldest and most natural sound sources are combined, human voices and caressed strings. The stamps are different, but the amalgam is perfect. The breath of the instruments merges with that of the performers. Viola and cello provide a soft sound for female voices that prefer to whisper. Speech replaces singing, the fingers of the hand replace the bow to pluck the strings or drum the wood. However, the melodic paths emerge clearly, even when they pass from one source to another. Thus the flow of music is renewed, in respect of the written text and in the revolution of sound. With the emotional affinities that allow unusual combinations of times, places, authors.

It starts with the golden age of music in the British Isles. Perhaps born in Dublin but cosmopolitan in the service of Danish and English kings, the lutenist and singer John Dowland published his First Booke of Songes or Ayres in 1597, a collection of songs that already on the title page provides for flexible executions: single voice and lute, but also ensemble of violas or polyphonic choir, or other agents of future invention. One of the most famous pieces, Come Away, sweet love, well represents the intimate and melancholy style of its author. Precisely for this reason the no less melancholy tone of My Lagan Love fits well into the emotional sphere of the Elizabethan Dowland even if attributed to the Irish popular tradition. It was actually reinvented at the end of the 19th century by Joseph Campbell (words) and Herbert Hughes (music) and kissed by success in a Celtic pop rock revival key, among others by Van Morrison, James Galway, Kate Bush, Sinéad O'Connor...
The most famous of the many (at least seven) Chaconne written by the prolific Henry Purcell, originally only instrumental but always subject to infinite variations, serves as an interpolation. The primary cast dates back to 1677, but it is the 1687 version inserted in the ode Sound the trumpet, beat the drum that has its final destination in King Arthur (1691), a semi-opera on verses by Joh Dryden, the greatest English poet of the time . There are fifteen variations on the cadenced step of the (perhaps) Spanish-American dance that stimulated the entire Baroque age, from Monteverdi to Vitali, from Schütz to Bach to Händel, continued until the twentieth century and beyond, with Britten, Bartók, Philipp Glass, John Adams…
Of lost love, of regret, of endemic Irish sadness he also sings The Salley Gardens (The Gardens of Weeping Willows), a traditional motif with words again reinvented by the native poet William Butler Yeats and music recomposed by the Englishman Britten in the collection Folk Songs Arrangements ( 1943). Those concise and sad verses have bewitched many other performers, before and since, including our Duo Dragonfly.
Moving from the British Isles to the European continent, we still and always find popular inspiration. The double pair of rhythmic-melodic microcosms, simple but not simplified, comes from the piano collection For children (1908-09, revision 1945) inspired by Bartók from Hungarian and Slovak folklore.

In the jewel taken from the Italienischer Liederbuch (1892) by the Austrian Hugo Wolf, the refined musical construction is as it were masked by the title Auch kleine Dinge können uns entzücken (Even small things can delight us). The words of the future German Nobel Prize Paul Heyse were prompted by a boundless love for the Italian language and poetry.
We move on to the Lutheran liturgical tradition with the choir Gottes Zeit ist die aller beste Zeit, (God's time is the best of all time) of the sacred cantata BWV 106 by Johann Sebastian Bach, known above all for the subtitle Actus tragicus. It is a youthful (1707) and serious work, with our interpreters committed to rendering the hopeful resignation that, in the unusual original score, recorders and viols add to the words of soloists and chorus.
The tragedy also explodes in the great lament with which Dido immolates herself while a desperate Aeneas abandons her. The aria When I Am Laid on Earth closes Purcell's perfect chamber opera Dido and Aeneas (1689); and closes the entire golden season of English music, before the cyclone of the German Handel forces London to change everything, under the banner of Italian opera.
Transcription, re-reading, (creative) interpretation are finally applied to the Goldberg Variations (1743). Also in this case, the original text that Bach attributes to the keyboards (of the harpsichord) has been rethought several times and not only transferred to its more physiological destination, the piano. Versions for strings, organ, brass, accordion, guitar, jazz ensembles have accumulated over time. Tonight our two dragonflies, with voice singing, viola and cello, select the Aria that acts as the theme and eight variations to conquer their notes with another color, elegant and pleasant, not only legitimate.

Enzo Beacco

Curiosando

1597

Giovanni Gabrieli a Venezia pubblica la Sacrae Symphoniae,. Prima rappresentazione de "le allegre comari di Windsor" di W. Shakespeare. Una flotta Olandese esplora l'Indonesia iniziando il commercio delle spezie via mare.

1691

In quello che viene definito "l'anno delle guerre" a Torino viene aperta la Cappella della Sindone. Edmond Halley progetta la campana per immersioni subacquee.

1853

Viene fondata la Steinway & Sons e nasce Vincent van Gogh, mentre a Roma va in scena la prima de "Il Trovatore" di G. Verdi.

1943

il 10 giugno le forze Alleate sbarcano in Sicilia. Hansel e Gretel è la prima fiaba trasmessa in televisione da una TV di New York.

1910

Prima di Elektra di Richard Strauss a Londra. Hugo Junkers brevetta il suo aereo "a copertura rigida ondulata", la cometa di Halley passa molto vicina alla Terra

1892

Prima per la Sinfonia nr. 8 di Brukner a Vienna. Bernard Shaw viene fischiato alla prima di La casa Delle Vedove. Ellis Island a New York diventa il punto di sbarco per gli immigranti.

1708

Tommaso Albinoni pubblica le 6 Sonate da Chiesa. A Kyoto un incendio distrugge il palazzo imperiale e mezza città. A Dresda nasce la fabbrica di Porcellane.

1683

Gran successo per Orfeo discende agli Inferi di M. Antoine Charpentier. Termina l'assedio Ottomano di Vienna grazie all'arrivo della cavalleria polacca. van Leeuwenhoek scopre i protozoi.

1741

Haendel compne Il Messiah. Dopo secoli, vengono riscoperte le rovine di Pompei e di Stabia. Nasce la scala di temperature moderna grazie a Anders Celsius.