Note di Sala con Guida all'Ascolto | Simonide Braconi e Orazio Sciortino

ANNO SOCIALE LXXXVI 8° Concerto 1440° DALLA FONDAZIONE

Le Note di Sala, il Programma ed i nostri Suggerimenti all'Ascolto: una introduzione ai brani che il Simonide Braconi e Orazio Sciortino presenteranno nel Concerto di Mercoledì 7 Marzo alle ore 20.30 al Teatro Lirico G. Verdi per la Stagione Cameristica della SdC 2017/18. Per farvi accompagnare nel percorso di ascolto proposto, che comprende anche arrangiamenti per strumenti diversi ed alcune curiosità, basta fare click sui titoli nella sezione "suggerimenti all'ascolto"

Simonide Braconi viola e viola d'amore Orazio Sciortino pianoforte

PROGRAMMA

Benjamin Dale (Londra 1885 – 1943)

Romanza per viola e pianoforte op. 2
  • Lento, quasi fantasia

Suggerimenti all'Ascolto

Romanza per viola e pianoforte op. 2

  Robert Schumann (Zwickau 1810 – Bonn 1856) Märchenbilder, quattro pezzi per viola e pianoforte op. 113
  • Nicht schnell
  • Lebhaft
  • Rasch
  • Langsam, mit melancholischem Ausdruck

Suggerimenti all'Ascolto

Märchenbilder, quattro pezzi per viola e pianoforte op. 113

  Henri Vieuxtemps (Verviers 1820 - Mustapha, Algeri 1881 Elegia per viola e pianoforte op. 30
  • Andante con moto

Suggerimenti all'Ascolto

Elegia per viola e pianoforte op. 30

  Simonide Braconi (Roma 1971) Fantasia in due movimenti per viola e pianoforte (2017) - prima esecuzione assoluta
  • Adagio maestoso
  • Allegro energico
______________________________________________________________________ Paul Hindemith (Hanau 1895 – Francoforte 1963) Kleine Sonate per viola d’amore e pianoforte op. 25 n. 2
  • Massig schnell.Lustig
  • Sehr langsam
  • Sehr lebhaft 

Suggerimenti all'Ascolto

Kleine Sonate per viola d’amore e pianoforte op. 25 n. 2

Un'altra opera di Hindemith dello stesso periodo... Per saper cosa è una viola d'amore... ... e per saperne ancora di più!   Orazio Sciortino (Siracusa 1984) Ludi per viola e pianoforte (2018) - prima esecuzione assoluta
  • Praeludium
  • Ludi: Minute Slow Waltz
  • Ludi: Minute Tango
  • Ludi: Minute Fox
  • Ludi: Minute Saltarello
  • Postludium
  Johannes Brahms (Amburgo 1833 – Vienna 1897) Sonata per viola e pianoforte in mi bemolle maggiore op. 120 n. 2
  • Allegro amabile
  • Allegro appassionato
  • Andante con moto

Suggerimenti all'Ascolto

Una incisione storica del 1937: William Primrose, affiancato da Gerald Moore

La versione per clarinetto... ... ed addirittura quella per Sax Contralto!   La viola, strumento dalla tessitura di contralto, ha trovato una collocazione funzionale nell'equilibrio del quartetto d'archi. Come strumento solista, invece, ha vissuto una lenta "emancipazione", conquistando solidità di repertorio solo alle soglie del Novecento. Simonide Braconi ci offre, questa sera, un'antologia d'impianto davvero cameristico, bilanciata tra romanticismo e modernità, con opere in cui il confronto con la tastiera di Orazio Sciortino si fa paritario, per dignità di scrittura e impegno virtuosistico. Seguiamo, nella redazione di questo note, l'ordine cronologico di composizione dei pezzi, mentre l'ascolto restituirà uno stimolante gioco di salti temporali. Violinista prodigioso, ammirato da Schumann, Berlioz e Paganini, il belga Vieuxtemps conquista già da giovinetto i palcoscenici europei; come didatta mette radici prima in Russia, al Conservatorio di San Pietroburgo, dove dal 1846 al 1852 presta servizio presso la corte di Nicola I, e poi a Bruxelles, dove forma Eugène Ysaÿe. L'Elegia op. 30 è la prima composizione che Vieuxtemps dedica alla viola: cattura all'istante il canto languido che s'alza sopra gli accordi del registro pianistico centrale; le ripetizioni del tema spingono l'arco agli estremi della tessitura mentre proliferano le fioriture di accompagnamento; il cambio di luce della sezione centrale, in la bemolle, è di natura operistica, mentre nella coda lo scambio dei ruoli richiede alla viola un'agilità inaspettata. Il pezzo viene eseguito il primo marzo del 1848, a San Pietroburgo (in un programma che vede l'autore impegnato anche nel Concerto op. 64 di Mendelssohn), ma troverà pieno successo in Francia, qualche anno più tardi, e sarà stampato con dedica al conte russo di origini polacche Mateusz Wielhorski, ottimo violoncellista (che ha posseduto lo Stradivari passato poi nelle mani di Karl Davidov, Jacqueline du Pré e Yo-Yo Ma). Scritti nel marzo del 1851 e dedicati a Wilhelm Joseph von Wasielewski, primo violino dell'Orchestra di Düsseldorf, dove Schumann era stato chiamato come direttore delle attività musicali e dei concerti sinfonici, i Märchenbilder dell'op. 113 appartengono al genere dei pezzi caratteristici (si possono affiancare, infatti, ai Phantasiestücke per clarinetto e pianoforte op. 73 e ai Fünf Stücke im Volkston per violoncello e pianoforte op. 102). Il richiamo al mondo fantastico e fiabesco offre un contesto immaginativo da leggenda a queste pagine che, pur non avendo le ambizioni della grande forma, presentano strutture ben articolate (il Lied del n. 1 o il rondò del n. 2, così tipicamente schumanniano nello slancio ritmico delle figure puntate): la pronuncia melodica è sempre viva, ispirata, il dialogo tra tastiera e viola cerca le risposte imitative ravvicinate. L'unitarietà della raccolta è data anche dal colore tonale che ruota attorno a re maggiore/re minore, con incursioni, per rapporti di terza, al fa maggiore e al si bemolle maggiore. Le due Sonate op. 120 di Brahms nascono per il clarinetto, nella pace estiva di Ischl, ancora una volta pensando (come per il Trio 114 e il Quintetto op. 115) alle abilità di Richard Mühlfeld, adorato solista dell'orchestra di Meiningen. Siamo al vespero della parabola brahmsiana: flusso melodico umbratile, dominio magistrale della forma-sonata, cura del dettaglio e dell'elaborazione motivica e variantistica. Ecco, come per l'ultimo Mozart, il fascino e la ricerca d'un timbro caldo e dolce. All'adattamento per viola Brahms provvede subito, quasi a certificare l'affinità con il clarinetto, per il colore di alcuni registri e la morbidezza del canto. Nella seconda Sonata, meno estesa della prima, troviamo uno sguardo da congedo ma sereno e non privo di vivacità (ecco la funzione centrale dell'ampio Scherzo in mi bemolle minore). Benjamin Dale (fratello del premio Nobel per la Medicina Sir Henry Hallett Dale) ha legato il suo nome alla Royal Academy of Music di Londra: è lì che porta a termine i suoi studi, con Frederick Corder, e poi lavora come docente. Il suo precoce talento compositivo sembra spegnersi dopo gli anni della prima guerra mondiale, che è costretto a passare, come prigioniero civile, nel campo d'internamento di Ruhleben, vicino a Berlino. La Romance op. 2 è il secondo dei tre movimenti della Suite in re maggiore, scritta nel 1906 per Lionel Tertis (1876-1975), il padre della viola novecentesca (esecutore e insegnante presso la Royal Academy), a cui si deve la rivalutazione dello strumento e la sua promozione presso un'élite di musicisti anglosassoni (York Bowen, Arnold Bax, Vaughan Williams). Il linguaggio della Romanza è tardo romantico, con radici wagneriane e alcune preziosità di gusto francese (si assapori l'inizio, ritmicamente disorientante, con i blocchi accordali in re maggiore da cui spunta il recitativo per gradi congiunti, dalla flessione modale, della viola); Dale riesce a infondere a questo breve ma articolato poema, in misura uguale, spontaneità melodica (si ascolti come venga ben preparato il tema in re bemolle maggiore), ricca espansione armonica e varietà di umore negli episodi secondari. Eclettico strumentista e pedagogo, Hindemith aveva per la viola (praticata da solista e in quartetto) una predilezione. Nei primi anni della Repubblica di Weimar, la sua forza creativa è vulcanica: produce a getto continuo musica anarchica e sarcastica, espressionista, politonale, agitata da un dinamismo meccanico, scandita in forme a blocchi e percorsa dalla sovrapposizione delle linee in contrappunto. Ecco, nel 1922, il capolavoro della Kammermusik op. 24 n. 1, la Suite "1922" per pianoforte, il balletto Der Dämon e la raccolta delle quattro Sonate dell'op. 25: la seconda - Kleine Sonate per viola d'amore (strumento barocco con corde di risonanza che vibrano per simpatia) e pianoforte - è un compendio di poetica hindemithiana: l'invenzione polifonica in stile imitativo del movimento d'apertura, il tempo lento classicamente tripartito (aperto dal sillabato della viola, seguito dalla risposta accordale del pianoforte, con in evidenza gli amati intervalli di quarta) e un vivace finale, quasi toccatistico, costruito sul ribattere ossessivo d'una figura ritmica. Veniamo alle due prime esecuzioni assolute, riportando quanto gli stessi autori ci hanno comunicato. La Fantasia in due movimenti di Braconi, composta nel 2017, originalmente concepita per violoncello e pianoforte, «è costituita da due movimenti collegati tra loro da una breve cadenza del pianoforte. Il primo movimento è un Adagio maestoso dal carattere lirico ed espressivo seguito da un Allegro energico decisamente più ritmico e selvaggio». «Mi piace considerare - scrive Orazio Sciortino - il concerto come momento teatrale per eccellenza, nel quale i musicisti coinvolti inscenano una sorta di drammaturgia collettiva che li vede protagonisti. Il pubblico, deuteragonista, partecipa attivamente, con la libertà immaginativa frutto del silenzio, al gioco di maschere e danze. Ludico è l'attore/musicista (ludius in latino) nella sua attività di libera elaborazione della fantasia, libero è chi assiste curioso allo spettacolo di eventi sonori che nel tempo prendono corpo e il tempo plasmano.  Ludi è una sorta di suite in tre movimenti che ruota attorno all'idea di danza e di gioco. Il secondo dei tre, che dà il titolo al lavoro, è a sua volta articolato in quattro brevissimi pezzi sotto forma di danze stilizzate: reminiscenze di false citazioni rappresentano lo sfondo confuso di un continuo gioco di sovrapposizioni di eventi sonori diversi. L'esperienza dell'ascolto diventa così ogni volta un'occasione inedita di ritrovare se stessi attraverso il caleidoscopio di un oggetto sonoro da scoprire». Sergio Cimarosti

CURIOSANDO

 1848

Vieuxtemps - Elegia op. 30

  • Moti insurrezionali in tutta Europa
  • Prima Guerra d'Indipendenza italiana
  • Alexandre Dumas figlio: La dame aux camélias
  • John Stuart Mill: Principi di Economia politica
 

1851

Schumann - Märchenbilder op. 113

  • Alla Fenice di Venezia va in scena Rigoletto di Verdi
  • Richard Wagner scrive il saggio Oper und Drama
  • A Parigi viene fatto l'esperimento del pendolo di Foucault
  • Brevetto della prima macchina da cucire Singer
  • Hermann Melville: Moby Dick
 

1894

Brahms - Sonata op. 120 n. 2

  • A parigi si tiene la prima esecuzione del Prélude à l'après midi d'un faune di Debussy
  • Parigi-Rouen: prima corsa automobilistica
  • Toulouse-Lautrec dipinge Au Salon de la rue des Moulins
 

1906

Dale - Romance op. 2

  • Charles Ives compone The Unanswered Question
  • Premio Nobel per la letteratura a Giosuè Carducci
  • Walther Nerst: terzo principio della termodinamica
 

1922

Hindemith - Kleine Sonate op. 25 n. 2

  • Vittorio Emanuele III dà l'incarico di governo a Mussolini
  • Piero Gobetti fonda a Torino la rivista "Rivoluzione liberale"
  • Thomas Stearns Eliot: The Waste Land
  • Esce al cinema Nosferatu il vampiro di Friedrich Murnau